venerdì 11 marzo 2011

La madre di tutte le riforme

Il cardine della riforma della giustizia è la divisione tra giudici e Pm: pone al centro la parità tra accusa e difesa. Il giudice diventa colui che è davvero sopra le parti, perché non è più pari al Pm stesso. Finora i piatti della bilancia erano sbilanciati a favore dei magistrati: da una parte c'erano giudici e Pm, dall'altra il cittadino solo. Ora i piatti sono stati, invece, rimessi in equilibrio, in una condizione di parità.
Altro punto fondamentale: la responsabilità civile dei magistrati, al pari di tutti gli altri dipendenti dello Stato. Se sbaglia il medico è responsabile e il cittadino può citarlo. Così, ora, potrà avvenire anche per il magistrato. Si attua il principio della "legge uguale per tutti".
La riforma non riguarderà i processi in corso alla data della sua entrata in vigore, pertanto, non si potrà assolutamente parlare di legge "ad personam", ma di legge fatta nell'interesse di tutti i cittadini.

mercoledì 16 febbraio 2011

Guerra

Ho letto stamane quest'illuminante articolo di Giuliano Ferrara su "Il Foglio". Non nascondiamocelo, non nascondiamoci. Siamo in Guerra. E non stiamo parlando di una Guerra metaforica. Che la Procura di Milano lo sappia. Siamo pronti a tutto per difendere la nostra libertà.

lunedì 7 febbraio 2011

Il popolo dei "gnara gnara"

Ieri abbiamo assistito all'assalto dei democraticissimi "gnara gnara" del popolo viola, e dei loro sodali dei centri sociali, contro Villa San Martino, residenza del presidente del Consiglio. La speranza è che questi assalti si moltiplichino nel tempo perché ci consegnano, senza discussione, la permanenza al Governo per i prossimi anni.
Complimenti anche a De Benedetti, altro sincero democratico, che dopo aver sovvenzionato in modo robusto la manifestazione di saltimbanchi di "Libertà e Giustizia" è riuscito a stupirmi una volta di più. Far salire sul palco un tredicenne per urlare "Berlusconi dimettiti". Una campagna d'odio senza precedenti che, in perfetto stile bolscevico, continuerà a premiare chi, a fatica, sta lavorando per il bene del Paese. Vi meritereste la Grecia. Gnara gnara.

martedì 18 gennaio 2011

Un "si" che umilia la sinistra

Vince chi prende più voti. Accade e viene riconosciuto non soltanto in tutte le democrazie del mondo, ma anche in ogni libera associazione, perfino nelle bocciofile emiliane tanto care a Bersani. A Mirafiori il 54% dei dipendenti ha detto si all'accordo per nuovi investimenti e il 46% ha detto no. Eppure larga parte della sinistra ha festeggiato e brindato. Sindacalisti, politici, intellettuali e giornalisti hanno raccontato perché e per come ha perso chi ha vinto, con un singolare rovesciamento del significato del voto e quindi della stessa regola principe della democrazia partecipata. Si è parlato di risultato "sul filo del rasoio" (otto punti di differenza non sono proprio niente), si è ragionato di lavoratori, quelli del si, privi di dignità e orgoglio ("Uomini e no" il titolo del Fatto), si è scritto che "hanno detto no quasi tutti" (mandate le tabelline alla direttora dell'Unità), hanno insomma fotografato il referendum applicando il filtro rosso dell'ideologia salottiera di sinistra, grazie al quale il voto "amico" è "più responsabile" e come tale vale doppio.

venerdì 17 dicembre 2010

Si è autorizzati a sfasciare le città

I magistrati liberano senza problemi i "manifestanti" che hanno procurato danni alla città di Roma per oltre 20 milioni di euro. Vai Bersani, questa è l'Italia che cambia, quella che si rimbocca le maniche. Ora pagali tu i danni. Pagliaccio.

martedì 14 dicembre 2010

Gli abbiam fatto il "bunga bunga"

La morte politica di Fini. Trafitto dal "bunga bunga" di una mozione irresponsabile.