mercoledì 16 gennaio 2008

Impiccheremo l'ultimo Papa con le budella dell'ultimo re!

Ora abbiamo la certezza che in questo paese basta la voce fioca di 67 pasdaran della "rivoluzione alla pasta e fagioli" o "de noantri" se preferite, per impedire al Papa di parlare in una libera (?) università italiana. Alla "Sapienza" sono riusciti dove persino nell'islamica Turchia erano giunti a tanto. Anzi, in quell'occasione, le autorità politiche e religiose avevano garantito libertà di espressione e sicurezza al Santo Padre. Prodi ed Amato hanno invece spiegato alle autorità vaticane che non c'era l'assoluta certezza di poter garantire l'ordine nell'ateneo. Ciò che più mi sconcerta non è tanto l'incapacità di un governo, di questo governo, a svolgere le minime funzioni cui è tenuto, ma il palese attentato alla libertà di pensiero in un paese che ancora, orgogliosamente si dichiara occidentale e democratico. Ma come si traduce questa democrazia nei fatti? In un assalto di 50 bivaccatori che occupano il rettorato? Nelle parole di qualche bolso e arrugginito docente universitario senza credibilità, che scambia Benedetto XVI per un qualsiasi dittatore sudamericano?
Gli anni '70 sono un triste ricordo per molti, evidentemente non per tutti. In fondo, da una maggioranza che annovera fra i propri adepti ex terroristi non possiamo certo aspettarci...miracoli.

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