lunedì 4 agosto 2008

E' morto un Uomo libero

Ci ha lasciati ad 89 anni Aleksandr Sohlzhenitsyn, l'anticomunista per eccellenza. Attraverso i suoi libri il mondo intero ha potuto scoprire e conoscere l'orrore dei gulag. "Arcipelago Gulag", "Reparto C", "Una giornata di Ivan Denisovic" sono testi che, ognuno di noi, almeno una volta nella vita, dovrebbe leggere o aver letto. E'stato la coscienza critica della Russia nei periodi della "cortina di ferro". Il dramma della sua vita è scritto nella condanna ad 8 anni di carcere duro per una allussione a Stalin, scritta in una lettera. Gli 8 anni, divenuti poi 11 (senza motivo), allo scadere della prima detenzione, hanno cresciuto e rafforzato l'anima di uomo libero di colui che non ebbe paura a denunciare gli orrori dello stalinismo. Ha vissuto la generazione del male e del dolore, bene impresso nei suoi romanzi, come molti altri russi rimasti invece anonimi. E' riuscito a dar voce a coloro che sognando la Russia eterna, della storia e del mito, non osavano credere ad un Paese contrario alle libertà, se non quelle imposte dal terrore. Le libertà negate di un mondo chiamato comunismo.