giovedì 2 luglio 2009

Il diritto irrinunciabile

Una fra le più importanti organizzazioni umanitarie al mondo, Amnesty International, ha sancito che l'aborto rientra nei diritti irrinunciabili della donna.
Appare curioso, e un poco stonato, verificare come coloro che si battone quotidianamente contro la pena di morte e le torture, considerino l'omicidio su scala industriale, un diritto irrinunciabile della donna.
Un'organizzaione non politica (verificare lo statuto) si espone con un giudizio politico che si impegna nella promozione del diritto di aborto.
Sarebbe interessante conoscere il parere di Amnesty, sulla pianificazione delle nascite che avviene, ad esempio, in Cina con milioni di aborti forzati ogni anno.
Che qualcuno fondi una associazione per difendere quei bambini che non potranno avere mai tutela una volta appurato che anche AI ha aperto le porte all'aborto.

2 commenti:

Schmetterling ha detto...

Mi risulta che già dal 2007 AI ha espresso la sua opinione in merito (slavo mi sfugga qualcosa). Ma stiamo attenti a riportare le idee degli altri. Un conto è dirsi a favore delle campagne di sterilizzazione generalizzata e aborto forzato quali strumenti di controllo demografico (che AI strenuamente combatte). Un altro è lasciare che a decidere se portare avanti la gravidanza per nove mesi sia la donna che ha subito sulla sua persona uno stupro. Vogliamo riflettere un momento su questo dramma? Non mi sembrano giudizi politici.

gamaliele il fariseo ha detto...

Che AI sia strenuamente contraria a quanto accade, ad esempio, ma non solo, in Cina, è da vedere. Sul resto, gli aborti vengono praticati, per la gran maggior parte, non solo a donne che hanno subito violenza. Vogliamo riflettere anche su questo?