giovedì 19 giugno 2008

Montale perdonali...

E' stato un errore. Non bello. Pur sempre un errore. Non enfatizziamo. Il clamore di ieri, ha permesso, però, di rileggere ed emozionarsi ancora per una delle più belle poesie contenute in "Ossi di seppia". A volte, anche uno svarione, può servire...
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida scorta per avventura tra le petraie d'un greto, esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi; e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano, se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua, o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenuae recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma, e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia schietto come la cima d'una giovinetta palma...

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