martedì 22 luglio 2008

Fra baschi, irlandesi e balabiott

Credo sia giunto il momento di mettere un freno agli insulti verbali e non, al nostro tricolore, che il malconcio leader della Lega ci propina con la cadenza di un monsone. Che all'Umberto, dell'italico vessillo, poco importi, era risaputo da tempo, ma noi dietro quella bandiera sappiamo ancora rincorrere e scoprire dei valori, di unità, di identità di orgoglio ben rappresentati dalla nostra storia e dal nostro passato attraverso quei tre colori. A quale storia fa riferimento, invece, Umberto Bossi quando parla della Lega Nord? Se devo paragonarla a quella dei baschi (che esiste, come esite una lingua riconosciuta - il basco) o quella irlandese (che esiste, come esite una lingua riconosciuta - il gaelico) mi viene tristemente da sorridere.
E' palese che il prode Umberto può alzare tutte le volte che vuole il dito medio, ma deve ricordarsi che un Ministro della Repubblica ha l'obbligo di proporsi in pubblico con atteggiamenti di rispetto verso quella Costituzione sulla quale ha giurato e verso quella bandiera che per il Paese non è solo un simbolo ma un modo di stringersi verso ideali, per una volta, comuni. Bossi preferisce la canzone del Piave? Allora, visto che l'ultimo passaggio della canzone recita "Non passa lo straniero" ci dia una mano a ripulire questo suolo troppo spesso vessato e umiliato dagli "ospiti" (non sempre graditi) che lo calpestano. Se l'esempio è il dito medio alzato figlio di una campagna elettorale senza soluzione di continuità, si aspetti fra non molto una Padania meticcia. E' questo che vuole Ministro balabiott?

1 commento:

Schmetterling ha detto...

Come non essere d'accordo con te.
Non accetto, è inammissibile che un Ministro della Repubblica denigri e disconosca, peraltro in modo volgare, i significati che stanno dietro ai simboli della Patria. Non si osi paragonare la Lega Nord e i suoi ottusi seguaci, al popolo basco o al popolo irlandese. Su questo argomento l'intolleranza è lecita. Mi capisci, vero?