lunedì 26 gennaio 2009

Di padre in figlio

Era curiso, stamane, leggere alcuni articoli che riportavano alcune dichiarazioni di Mario Ferrandi. Chi è costui? Semplicemente l'assassino dell'agente Antonio Custra, a Milano, nel lontano 1977. Per rendervi più facile l'identificazione, è colui che è ripreso mentre spara ad altezza uomo in via De Amicis. Quella fotografia diverrà l'icona rappresentativa degli anni di piombo. Oggi parla in difesa del figlio, arrestato (e poi rilasciato) a seguito degli incidenti scaturiti per la chiusura di Cox 18, un centro sociale milanese. Un simpatico luogo "di culto" dedito all'antagonismo militante. Son termini un pò desueti, ma si sa, riempiono bene la bocca. In fin dei conti, il baldo giovinotto, è stato trovato in possesso di una borsa piena di mazze, chiavi inglesi e altri strumenti che motivano e stimolano la dialettica politica. Ben fa il babbo a sostenere l'innocenza del figlio. Lui, negli anni '70, con le hazet 36, insieme ai fidi compari, spaccava il cranio (o sparava) a chi avesse l'ardire di pensarla diversamente. Il di lui figlio, non ha fatto altro che portare avanti le tradizioni di famiglia...

Nessun commento: